martedì 12 luglio 2011

Il tempio di Maria Incoronata a Lodi

Questo post raccoglie dei fatti salienti sulla storia dell'Incoronata, scoperti da Solomon e Calsifer dopo un paio di giorni di ricerche nella biblioteca lodigiana.


7 ottobre 1487: in contrada Lomellini (l'attuale via Incoronata), si trovava una taverna frequentata da prostitute, sul cui muro esterno campeggiava un affresco trecentesco raffigurante Maria incoronata e Gesù bambino. Il 7 ottobre 1487, quando l'immagine sacra – secondo le testimonianze di molti cittadini – cominciò a lacrimare e a compiere fatti miracolosi, i fedeli invocarono la costruzione di una chiesa dedicata al culto mariano. L'immagine pronuncio' la frase:

"Cessino ormai tante liti e lascivie, e casa così impura sia alla mia Pudicizia consacrata"


L'altare maggiore, di fattura barocca, con inglobata l'icona miracolosa
(clicca per ingrandire)


dettaglio dell'icona miracolosa

29 maggio 1488: posa della prima pietra. Finanzialmenti raccolti su impulso del vescovo Pallavicino (personaggio politico molto potente e posessore di piccolo tesoro di arredamenti liturgici, paramenti e oreficeria ecclesiastica). L'architetto inizialmente incaricato della costruzione (Giovanni Battagio, allievo del Bramante) abbandona la fabbrica dopo un anno (era troppo avanti per i gusti locali).

1493: l'architetto Dolcebuono (noto per la sua direzione del cantiere della Certosa di Pavia), subentrato al Battagio, porta a termine i lavori di costruzione, e la chiesa viene consacrata. L'immagine miracolosa e' posta sull'altar maggiore. Per espressa volontà del vescovo Pallavicino, l'edificio rimase sempre di proprietà del comune, che ne aveva sostenuto la costruzione: per tale ragione, all'interno del tempio si trovano alcune rappresentazioni artistiche dello scudo  araldico municipale. L'amministrazione finanziaria della chiesa fu demandata dapprima ad un collegio di funzionari nobili, a cui subentrarono poi il Monte di Pietà (che aveva sede nel palazzo adiacente al tempio) ed infine il medesimo comune di Lodi. Come prescritto dal diritto canonico per le chiese che non appartengono all'amministrazione ecclesiastica, l'attività liturgica del Tempio
dell'Incoronata è affidata ad un rettore nominato dal vescovo di Lodi.

1493-1529: all'interno della chiesa si moltiplicano le decorazioni, molte delle quali finanziate da privati cittadini e approvate dai fabbricieri.

L'interno dell'Incoronata
Fine XV inizio XVI sec: il Bergognone dipinge le 4 tavole con Storie della Vergine. Link a presentazione al tempio, ambientato nell'Incoronata stessa.

Dettaglio dell'affresco del Borgognone
1503: commissionata decorazione ante dell'Organo ai Della Chiesa.

L'organo decorato del tempo

1509: Tavola Trivulzio. 100 x 90 cm circa1. Lodi, Chiesa
dell’Incoronata, sotto la tribuna della cantoria, con iscrizione:
“VIRGINI MATRI ATQUE HIS DIVIS PRO SE DEUM DEPRECANTIBUS NICOLAUS TRIULTIUS /
MISOCHI COMES INEXPUGNABILI MORBO LIBERATUS VOTIS. QUAE / SUSCE-PERAT PROCURATIS HANC TABELAM RELIGIOSE POSVIT ANNO MDVIIII”. 
La Vergine col Bambino tra San Giovanni Battista e un Santo (Giacomo?) che presenta Niccolò Trivulzio. Nicolò, conte di Musocco, era figlio di Gian Giacomo Trivulzio, ed aveva combattuto la battaglia di Agnadello nell’esercito di Luigi XII, agli ordini del lodigiano Lorenzo Mozzanica. Commissionò questa tavola votiva dopo essere sopravvissuto alla peste. Sarebbe comunque morto prima del padre, nel 1512, all’età di trentatrè anni.


16 marzo 1513: commissionati affreschi con le Storie di Sant'Antonio Abate e Paolo Eremita per la cappella Berinzaghi, 'comprata' dalla famiglia con il seguente atto. “Si accetta l’offerta di Giovanni Antonio Berinzaghi, figlio di Bartolomeo, di far dipingere la cappella alla sinistra dell’ingresso della chiesa dell’Incoronata et farvi celebrare in vita una Messa ogni giorno, et doppo la sua morte, dotarla di un fitto perpetuo di L. 40 l’anno per detta Messa et sigli concede di poter mettere l’Arma propria con inscrittione particolare a sua disposizione”. Iscrizione sull'architrave della cappella:
“DIVO ANTONIO INSIGNIS ERECTA TESTUDINE
DIUTURNIQUE SACRIFICII REDITU PERPETUO
DICAVIT IOA. ANTONIUS BERINZAGHUS MDXIV”
Quattro affreschi successivamente coperti da polittico piu' recente; soggetti: 1. Sant’Antonio e San Paolo sfamati da un corvo - Incontro di Sant’Antonio con un satiro (sullo sfondo) 2. Sant’Antonio ritrova il cadavere di San Paolo - Visione di Sant’Antonio (sullo sfondo) 3. Sant’Antonio tentato dai demoni - Sant’Antonio, svenuto, viene portato sulle spalle da un giovane (sullo sfondo) 4. La disputa di Sant’Antonio con i filosofi pagani - Sepoltura del santo (sullo sfondo). Variamente attribuiti ai fratelli Alberto e Martino Piazza, ma secondo alcuni storici eseguiti da una personalita' diversa, anche se con riferimenti culturali simili. Strappati a inizio 900 e attualmente conservati al Museo Civico.

1513-14: sempre il Berinzaghi commissiona per la sua cappella di Sant'Antonio un polittico, stavolta davvero dipinto dai Piazza. Probabilmente Alberto, con intervento a posteriori del figlio Callisto nel ritratto del committente.

Il polittico Berinzaghi

Registro superiore:
- al centro, Cristo crocefisso tra la Vergine e San Giovanni Evangelista
- a sinistra, i Santi Cosma e Damiano
- a destra, San Rocco e San Sebastiano

Registro inferiore:
- al centro, Vergine col Bambino incoronata da due angeli
- a sinistra, Sant’Antonio Abate con il committente
- a destra, san Bassiano

Predella:
- Cristo tra gli Apostoli

27 febbraio 1519: commissionato gonfalone con Incoronazione della
Vergine ai fratelli Piazza (esecuzione del solo Alberto). Dal 1738
incorniciato e collocato sull'altar maggiore nel lato posteriore
(fronteggia il coro).

Il gonfalone dell'incoronazione

1529-1530: i fabbricieri dell'Incoronata danno avvio ad una campagna
di decorazione organica dell'interno del tempio, commissionando a
Callisto Piazza e ai suoi fratelli Cesare e Scipione (figli di Alberto
e nipoti di Martino) una serie di decorazioni ad affresco destina e
cicli su tavola per le cappelle destinati a rinnovare e unificare lo
spazio sacro, in molti casi coprendo gli ex voto precedenti.

1540-43: realizzato un nuovo pavimento marmoreo, quello che tuttora
si osserva, intarsiato con motivi geometrici in sostituzione di quello
originale in legno.

2 commenti:

  1. "Con un peperoncino, e un po' di insalata, mi protegge la madonna dell'incoronata."

    http://www.youtube.com/watch?v=d4FpqEvmWmc

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  2. Nella vita si puo' contare su poche cose. Avere amici cazzoni e' una di queste :)

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